È passato qualche anno dal primo Shiko, ma la sostanza rimane sempre la stessa. Il profilo del suo giroletto ricorda il tradizionale tatami giapponese, sollevato però da quattro gambe speculari che slanciano la sua staticità, oltre a caratterizzarne la linea.
Il suo nome evolve al cambiare della testiera: squadrata nella versione Wonder, paffuta in quella Magnum. Con Shiko Wien la testiera si sgonfia per la prima volta, lasciando entrare la luce: così il rituale dello Shiko passa al momento della siesta, togliendo la forza al suo appeal a favore di un senso di leggerezza e naturalità.
La Paglia di Vienna unita al massello di frassino, entrambi leggeri e resistenti, creano un’ambiente arioso ma anche giocoso, interagendo con l’ambiente circostante in un gioco di ombre e velature filtrate dalla caratteristica testiera.
Concediti un respiro.
Buon Shiko riposo!